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Channel: Trekking Biblico in Galilea
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Trekking Biblico 2018

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guidato da p. Sergio Rotasperti

Un itinerario a piedi in Galilea, che idealmente ripercorre le strade calcate da Gesù durante il suo ministero. Mete finali: Gerusalemme, sui luoghi della Passione e Resurrezione, e Betlemme.

Camminando sulla “via di Gesù”, il pellegrino, oltre a esplorare una delle regioni più affascinanti di Israele (la Galilea, con i suoi rilievi, i parchi e il Lago di Tiberiade), potrà avvicinarsi alle comunità cristiane che vivono in Terra Santa.

18 agosto, sabato: TEL AVIV / NAZARETH

Partenza con voli individuali con arrivo a Tel Aviv entro le ore 17.00. Trasferimento a Nazareth, sistemazione in albergo/casa religiosa, cena e pernottamento.

*è previsto un trasferimento collettivo per arrivi entro le ore 17. Chi arriva successivamente dovrà recarsi a Nazareth individualmente utilizzando taxi/sherut a proprio carico.

19 agosto, domenica: DA NAZARETH A CANA – 1° escursione

Prima colazione e visita di Nazareth: Basilica dell’Annunciazione e chiesa di San Giuseppe. A piedi prima escursione a piedi, partendo da Nazareth: ci dirigiamo verso il parco archeologico di Zippori, e proseguiamo per Mash’had – piccolo villaggio arabo – sino a raggiungere Kafr Kana. Pranzo libero al sacco. Rientro a Nazareth in pullman per cena e pernottamento.

Escursione da Zippori a Kafr Kana:

  • Distanza a piedi: 15 km ca.
  • Tempo impiegato: 4 ore

20 agosto, lunedì: DA LAVI AI CORNI DI HATTIN – 2° escursione

In mattinata dopo la prima colazione raggiungiamo in pullman la località di Lavi e poi proseguiamo a piedi sino ai Corni di Hattin. Visita al santuario druso di Nabi Shu’ayb. Pranzo libero al sacco. Rientro in pullman a Nazareth, cena e pernottamento.

Escursione da Lavi a Nabi Shua’yb:

  • Distanza a piedi: 15 km ca.
  • Tempo impiegato: 4/5 ore

21 agosto, martedì: DAL MONTE ARBEL A CAFARNAO – 3° escursione

In mattinata dopo la prima colazione saliamo sul monte Arbel, che si trova nell’omonimo parco nazionale, per poi scendere verso la depressione del lago di Tiberiade lungo il Wadi Amman. In pullman trasferimento al monte delle Beatitudini. Pranzo libero al sacco e discesa a piedi sino a Cafarnao. Visita di Cafarnao e in pullman proseguimento per Gerusalemme. Cena e pernottamento a Gerusalemme.

Escursione dal Monte Arbel al monte delle Beatitudini

  • Distanza a piedi: 12 km ca.
  • Tempo impiegato: 4 ore

Escursione dal monte delle Beatitudini a Cafarnao

  • Distanza a piedi: 6 km ca.
  • Tempo impiegato: 2 ore

22 agosto, mercoledì: TABOR discesa a piedi / GERICO / GERUSALEMME – 4° escursione

In prima mattinata salita al Monte Tabor e poi discesa a piedi. Dirigendoci verso Gerusalemme, sosta a Qasr el Yahud per ricordare il battesimo di Gesù ad opera di Giovanni il Battista. Pranzo a Gerico presso Mosaic Center gestito dai francescani. Arrivo nel pomeriggio a Gerusalemme in pullman, sistemazione in albergo/casa religiosa, cena e pernottamento.

23 agosto, giovedì: GERUSALEMME A PIEDI – 5° escursione

Prima colazione e a piedi visitiamo prima i santuari del monte Sion cristiano: il Cenacolo, la Dormitio Mariae, la chiesa di San Pietro in Gallicantu. Pranzo libero. Sempre a piedi scendiamo verso il Gestsemani, dove visitiamo la grotta dell’arresto e la Tomba di Maria. Attraverso la Porta dei Leoni rientriamo in città vecchia e ci dirigiamo al Santo Sepolcro, con una sosta alla chiesa della Flagellazione per assistere al video di introduzione alla via Dolorosa. Visita al Santo Sepolcro. Cena e pernottamento a Gerusalemme.

Escursione a Gerusalemme

  • Distanza a piedi: 5 km ca.

24 agosto, venerdì: GERUSALEMME

Prima colazione e giornata “distensiva”. In mattinata visiteremo il quartiere armeno, il quartiere ebraico e il suk arabo. Pranzo libero. Nel pomeriggio tempo libero per visite individuali o acquisti. Cena e pernottamento a Gerusalemme.

25 agosto, sabato: DA GERUSALEMME A BETLEMME – 6° escursione

Il percorso inizia alla porta di Giaffa e prosegue fino a Betlemme (che raggiungeremo a piedi) dove visiteremo la Basilica della Natività. Progettiamo di incontrare una realtà palestinese. Nel tardo pomeriggio rientriamo a Gerusalemme in bus privato. Pranzo al sacco. Cena e pernottamento a Gerusalemme.

Escursione da Gerusalemme a Betlemme

  • Distanza a piedi: 9,30 km
  • Tempo impiegato: 2 ore circa

26 agosto, domenica: MONTE DEGLI ULIVI / TEL AVIV

In mattinata saliamo in bus sul Monte degli Ulivi per il ‘saluto’ a Gerusalemme. Visiteremo la Chiesa del Dominus Flevit, del Pater Noster e l’edicola dell’Ascensione. Trasferimento in aeroporto e partenza con voli individuali.

Come iscriversi


I sabati del cammino

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Presso la libreria Terra Santa di Milano, dal 4 ottobre 2014 prende il via un nuovo appuntamento periodico dedicato a tutti gli appassionati di pellegrinaggi e percorsi a piedi. Un’occasione per approfondire la conoscenza di cammini più o meno noti, per prepararsi a partire o anche solo per “viaggiare con la mente”. Protagonisti di questi “Sabati del cammino”, oltre agli itinerari stessi, le persone che li hanno compiuti, anche più volte: a tutti i partecipanti racconteranno le loro esperienze e daranno consigli pratici sui tempi, gli alloggi, i siti da non perdere, la storia e l’equipaggiamento.

Tutti gli appuntamenti si tengono di sabato, alle 16.00 presso la libreria Terra Santa di Milano e sono a ingresso libero.

Programma:

Il cammino di Santiago

Sabato 4 ottobre 2014, ore 16
Incontro con fra Alessandro Caspoli, “ospitalero” a Santiago de Compostela (Spagna) nell’anno dell’VIII centenario del pellegrinaggio di San Francesco al sepolcro di Giacomo.

Il cammino di Gesù

Sabato 15 novembre 2014, ore 16
Incontro con padre Sergio Rotasperti, promotore del trekking biblico da Nazaret a Cafarnao (Israele), la strada che Gesù era solito percorrere per raggiungere il lago di Tiberiade.

Il cammino di Sant’Agostino

Sabato 13 dicembre 2014, ore 16
Incontro con Renato Ornaghi, dell’associazione del Cammino di Sant’Agostino: percorso che unisce i luoghi della presenza di Agostino da ippona in Lombardia a 50 santuari mariani.

Il cammino di San Paolo

Sabato 17 gennaio 2015, ore 16
Incontro con padre Paolo Bizzeti, promotore del Saint Paul Trail: cammino nell’attuale Anatolia (Turchia) che ripercorre i passi di Paolo e Barnaba nel corso della loro predicazione.

Sconto del 10% su tutti i prodotti della libreria, ai pellegrini che si presenteranno con la credenziale del proprio pellegrinaggio

Per informazioni:
Carlo Giorgi, tel.02-34.59.26.79; giorgi@terrasanta.net

LIBRERIA TERRA SANTA – Via Gherardini, 2 Milano
Tel. 02.34.91.566 – libreria@edizioniterrasanta.it – www.libreriaterrasanta.it

Scarica la locandina dell’evento

La Terra che dà Vita alla vita

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Padre Sergio Rotasperti è un biblista e accompagna da anni gruppi di pellegrini in Terra Santa. Con il passare degli anni ha sperimentato alcune proposte ad hoc, dai pellegrinaggi con la Bibbia in mano nei quali si dedica più tempo alla meditazione della Parola di Dio ai trekking biblici, cammini a piedi nella Terra del Santo.

Padre Sergio, da molti anni lei guida pellegrinaggi in Terra Santa “con la Bibbia in mano”. Cosa può raccontarci a questo proposito?

Ci sono tanti modi per andare in Terra Santa, uno di quelli più profondi è andare cercando di comprendere le Scritture, cominciando da Gerusalemme. Uno si riappropria delle Scritture nel momento in cui le fa rivivere con gli occhi. Questo è un dato comune a molti pellegrini. Molti mi dicono: «adesso che torno a casa capisco le Scritture» perché possono magari localizzare l’evento. Leggere le Scritture sul posto significa dare corpo, occhi, profumo, sentimenti… tutto ciò che una lettura solo mentale o lontano dalla terra non ti dà.

Per molti anni ho portato avanti i miei studi biblici ma quando sono andato in Terra Santa mi si sono aperti gli occhi: non basta la Terra Santa per leggere la Scrittura ma se non la leggi in Terra Santa il tuo modo di leggere la Bibbia rimane limitato e limitante. Infatti, la chiamiamo il Quinto Vangelo.

Chiaramente, il rapporto tra Bibbia e Terra Santa non si esaurisce una volta che si va in Terra Santa. La Terra Santa smuove alcuni snodi di conoscenza biblica archeologica e se uno sa presentare bene la Bibbia, riesce a suscitare nel pellegrino l’amore per la Scrittura che deve continuare anche quando si torna a casa. Per dare dignità a questa terra bisogna ripartire dal linguaggio biblico.

Ascoltandola parlare si percepisce come la Terra Santa non sia solo un luogo di lavoro ma racchiuda un’esperienza molto più profonda e integrale della sua esistenza…

Per me la Terra Santa simbolicamente racchiude tutto il mio essere. Credo che la geografia e il mondo biblico richiamino tutto il mondo interiore di una persona e, quindi, anche il mio. Quando vado in Terra Santa leggo e rileggo con le persone le Scritture ma leggo e rileggo anche me stesso. Approfondendo questo mondo riscopro meglio me stesso e si tratta di un esercizio sempre nuovo. I testi che si leggono sono sempre gli stessi ma sono maieutici e hanno il potere di suscitare in me una risposta tirando fuori sempre cose nuove.

Lei ha anche fatto vari trekking biblici. Quale sguardo differente sui luoghi e sulla Scrittura permette il cammino?

L’esperienza del camminare è unica e non la si può paragonare a nessun altro itinerario. Quando si va in pullman normalmente si sperimenta la Terra Santa con la fretta. Il cammino ti permette di recuperare la dimensione del tempo. Da Nazareth a Cafarnao con il pullman sono venti minuti, massimo mezz’ora. Percorrendo a piedi questa distanza ci possono volere fra le tre e le cinque ore ma è imparagonabile il tempo che si consacra a questo percorso e a gustarne i particolari.

Un paio di anni fa ho fatto il cammino da Jenin a Gerico. Non si tratta di un trekking prettamente biblico ma lì l’esperienza con il popolo palestinese, nel camminare la terra dei patriarchi, è stata meravigliosa. Ci siamo sentiti accolti da un popolo e allo stesso tempo interamente dipendenti ed è qualcosa che non si può descrivere.

Chi sceglie di fare un trekking normalmente sente il desiderio di qualcosa di più profondo e spesso nel cammino si vive un’esperienza simile a quella dei discepoli di Emmaus. Lungo il cammino condividi con lo sconosciuto e vengono fuori le domande della vita. In questa terra le persone aprono subito il cuore, entri in un clima nel quale si dà un tempo a se stessi e all’altro, leggiamo la Scrittura che è la chiave di lettura della giornata e abbassiamo le barriere. I muri che possono esserci fra persone che non si conoscono magicamente scompaiono e non si ha paura di mettersi a nudo.

Penso che questo sia uno dei doni del camminare a piedi in questa terra perché quando uno decide di andare in Terra Santa e di farlo a piedi parte già con un desiderio, una domanda alla quale cerca una risposta, che sia umana o spirituale, un dolore, oppure è qualcuno che si trova in qualche situazione conflittuale o deve prendere una scelta.

In questi anni di pellegrinaggio, può raccontarci di una situazione o persona che le è particolarmente rimasta nel cuore?

La storia che sto per raccontare ha evangelizzato la mia vita e anche la mia maniera di pensare alla morte. Una coppia cercava da tempo di andare in Terra Santa ma, per un motivo o per l’altro, non erano mai riusciti a partire. Alla moglie viene diagnosticato un cancro alle ossa a ridosso del trentesimo anniversario di matrimonio. Prima di morire dice al marito di voler fare questo pellegrinaggio in Terra Santa e decidono di partire insieme al figlio. Ovviamente, nessuna agenzia voleva portarli… L’agenzia con la quale collaboro mi ha dunque contattato per dirmi che non si sentiva di rifiutare la loro richiesta e mi chiedono se posso andare con questo gruppo.

Durante il pellegrinaggio ci è capitato di andare al romitaggio del Getsemani e quel pomeriggio ho dato del tempo per la preghiera personale. La signora mi chiede di poter ricevere l’Unzione degli Infermi e abbiamo preparato tutto nella cappellina. Prima del rito, un’altra persona del gruppo si alza e chiede di ricevere il sacramento perché – dice al gruppo in quel momento – anche lei è malata di cancro. E poi un’altra persona… Sono rimasto così toccato da ciò che la gente si porta nel cuore.

Qualche mese dopo, la prima signora è morta e dopo un po’ di tempo ho risentito il figlio di questa coppia. I mesi dopo il pellegrinaggio – mi ha raccontato – sono stati pieni di sofferenza per la malattia ma sua mamma continuava a ripetere che ripensando alla Terra Santa aveva la forza di continuare e non aveva paura.

Penso che lo Spirito Santo agisca in modi che non capiamo. Questa esperienza mi ha evangelizzato e mi ha insegnato il coraggio di seminare e dare forza. La Terra Santa dà vita dove apparentemente non ce n’è. La lettura biblica e spirituale dà Vita alla vita.

Il pellegrinaggio non è tanto visitare posti. La Terra Santa evangelizza le persone, così come ha evangelizzato questa donna. La memoria dei luoghi del Signore l’ha fatta andare incontro alla morte con serenità, nonostante le grandi sofferenze. Posso testimoniare che per molte persone, anche se in maniera diversa, l’esperienza è profondamente la stessa.

E un posto?

Il luogo più bello per me è il deserto. Credo che il Negev sia il luogo che più mi affascina e mi parla con il suo silenzio. Ti permette di entrare in te stesso, in Dio, nella natura e nella storia. Sembra di risentire Osea «Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore» (Os 2,16) e le molte pagine bibliche che parlano del cammino di questo popolo.

Intervista a cura di Elena Dini
(primavera 2019)

fonte: oessh.va

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