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Channel: Trekking Biblico in Galilea
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Il lago di Genezaret

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Quel lago è metafora della vita: il lago di Genezaret con il consueto panorama di reti, di barche, di umana fatica è come rappresentazione del nostro vivere.

Eppure in quel contesto apparentemente immoto e scontato si attua l’esperienza di un incontro, di una presenza che cambia la vita. Così in quella vicenda quotidiana, dove tutto sembra essere uguale a sempre, l’incontro tra una persona e Gesù trasforma una vita, anzi un piccolo grappolo di vite, Pietro, Giacomo e Giovanni, ed apre loro un nuovo tracciato di strada, da pescatori li avvia ad essere discepoli ed apostoli: “pescatori di uomini”.

Simone, Giacomo e Giovanni “sono sorpresi nel pieno del loro lavoro ; Gesù li raggiunge là, nella concretezza quotidiana dello loro esistenza. Non in una sinagoga (recinto sacro), magari in un giorno di festa (evento straordinario): no, nella loro ferialità più abituale e più monotona: là li ha colti lo sguardo e la chiamata di Gesù”.

p. Marfi Pavanello scj


Gerusalemme

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Scopriamo la bellezza di Gerusalemme in questo video-documentario del Tg2 Dossier, di Claudio Pagliara.

Magdala: la città della Maddalena ai tempi di Gesù

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Gli archeologi l’hanno definita «la Pompei israeliana» e anche se qui non ci sono costruzioni rimaste intatte come nella città cristallizzata dalla lava alle pendici del Vesuvio qualche evento naturale deve essere accaduto perché la vita in questo centro sulle rive del lago di Tiberiade si fermasse al primo secolo dell’era cristiana. Qui è appena venuta alla luce una delle sette sinagoghe più antiche del mondo, la più antica della Galilea, dove si conservano degli affreschi e parti di pavimento in mosaico, un pavimento che, vista la vicinanza della città con Cafarnao, potrebbe essere stato calpestato da Gesù.

Stiamo parlando di Migdal (in aramaico Magdala), città citata nel Talmud come «Magdala dei pesci», menzionata da Flavio Giuseppe per la sua posizione strategica sulla via maris che congiungeva l’Egitto a Damasco, e luogo natale di Maria Maddalena, la donna seguace di Gesù, tra le prime testimoni della sua resurrezione citate nei Vangeli. Qui è appena stato inaugurato un parco archeologico dov’è possibile visitare rovine e reperti di straordinario valore. La storia del ritrovamento ha inizio nel 2004, quando padre Juan Solana, direttore del centro Notre Dame di Gerusalemme, albergo per pellegrini della Santa, compra dei terreni sulla riva del lago per realizzare uno simile sulle rive del lago. I lavori iniziano nel 2009. Vengono abbattute le capanne di Hawaii Beach, villaggio turistico costruito nel 1960, per erigere al loro posto un albergo capace di ospitare 300 persone, un ristorante e un centro di spiritualità che favorisca la preghiera e la contemplazione sulle rive del lago dove sono ambientati gli episodi più importanti della vita e della predicazione di Gesù.

Nella parte dove si realizza il centro di accoglienza nulla viene ritrovato. Ma i sondaggi nel terreno vicino, che nel progetto doveva essere destinato a una cappella ecumenica e a un vasto giardino, rivelano invece qualcosa di imprevisto: c’è un’intera città da portare alla luce. A differenza dell’area vicina, di proprietà della Custodia di Terra Santa, dove si trovano i resti di Magdala che arrivano fino all’epoca crociata, nella parte rimasta sepolta quasi duemila anni tutto sembra essersi fermato al primo secolo.

«Si è ipotizzata un’alluvione – spiega padre Solana a Vatican Insider – dato che abbiamo alle spalle il monte Arbel che è abbastanza inclinato nella nostra direzione. Un’alluvione che ha colpito la nostra parte della città e non quella che è stata riportata alla luce dalla Custodia di Terra Santa. Così qui tutto è rimasto com’era, mentre dall’altra parte la vita è continuata».

«Nel pavimento della sinagoga – aggiunge il sacerdote messicano – abbiamo trovato una moneta databile all’anno 29, mentre è di pochi giorni fa, sulla stradina che porta all’antico luogo di preghiera ebraico, il ritrovamento di un’altra bellissima moneta databile all’anno 33». Il gioiello del parco archeologico è proprio la sinagoga, che sorge nell’angolo nord-ovest della città ed è completa di sala principale, della sala dedicata alla scuola e della più piccola stanza dove veniva conservata la Torah, insieme alle stanze destinate ad abitazione del rabbino di turno.

«Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno…». Questo si legge in Matteo 4,23. E per questo, vista la vicinanza dello scavo con Cafarnao, dove vivevano Pietro e Andrea e dove ha abitato lo stesso Gesù, la sinagoga di Magdala appena scoperta è stata con ogni probabilità teatro dell’insegnamento del Nazareno.

«Anche la sinagoga è stata travolta dall’alluvione o è stata sepolta e abbandonata nel 66-67 dopo Cristo – afferma padre Solana – quando gli abitanti di Magdala e i ribelli che si si erano riversati sono stati massacrati dai romani». I lavori di scavo sono stati portati avanti da archeologi dell’Israel Antiquities Authority, coordinati da Dina Avshalom-Giorni e Arfan Najar e da Marcella Zapata che rappresenta l’ Università Anáhuac del Sur e la UNAM (la Unviersidad Nacional Autonoma de México). Il ritrovamento più importante è la grande pietra scolpita a mo’ di edificio, che serviva da altare, dove veniva appoggiata la Torah per essere letta e commentata. Quella pietra sembra rappresentare il secondo Tempio di Gerusalemme ed è qualcosa che non si era mai vista. Tra l’altro vi è raffigurata una Menorah diversa da quella scolpita nell’Arco di Tito a Roma, sempre riferibile al Tempio».

In effetti l’archeologa israeliana Rina Talgam, esperta di arte ebraica antica, ritiene che questa rappresentazione miniaturizzata del Tempio, inedita per il giudaismo antico, possa aver subito l’influenza della primissima comunità cristiana. Nella pietra, oltre alla menorah a sette braccia e dei vasi per il vino e l’olio ad ogni lato, sono scolpiti un rosone composto da dodici foglie e dei carri di fuoco.

«La sinagoga, dove sono rimasti in piedi tratti di muro dell’altezza di 80 centimetri, è stata affrescata attorno all’anno 40 – aggiunge padre Solana – e lo sappiamo dalle monete trovate sotto l’intonaco». Affreschi e mosaici sembrano indicare una tendenza occidentalizzante, che poco si adatta, spiega il sacerdote messicano, «con le caratteristiche della popolazione di Magdala, così come si viene descritta dalle cronache, composta da zeloti e ribelli che cercavano di contrastare la dominazione romana».

Un intero isolato della città di Magdala appena tornata alla luce era abitato dalle famiglie di pescatori. Gli scavi hanno rivelato molti attrezzi tipici della pesca e della lavorazione del pesce, che qui veniva trattato e venduto nei mercati di Roma. Il nome greco di Magdala, «Tarichea», significa «stabilimento per l’essiccazione». «Abbiamo trovato la zona dove avveniva la salatura», dice Solana. Inoltre è stato scoperto un edificio pubblico con pavimenti lastricati e due bagni rituali con un mosaico.

Così quello che doveva essere soltanto un grande centro di accoglienza, di spiritualità e di ristoro per i pellegrini in Galilea, con annessa chiesa dedicata a Maria Maddalena, si è trasformata anche in luogo di forte attrazione archeologica. E anche se non è stata ritrovata una casa dove si possano vedere segni di un particolare culto, a motivo dell’evento che ha fermato l’orologio della storia di questa parte di Magdala, il fatto che da qui provenisse la più famosa delle donne benestanti che seguivano Gesù e lo aiutavano, rende anche questo un luogo in qualche modo «santo».

fonte: vaticaninsider.lastampa.it

In memoria di P. Kaswalder

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La custodia dei frati francescani di Terrasanta ha annunciato nei giorni scorsi (18 giugno 20149 la morte di p. Pietro Kaswalder, deceduto improvvisamente a Gerusalemme per un infarto all’età di 62 anni. Era nato il 22 giugno 1952 a Roverè della Luna in provincia di Trento (Italia). Ottenuta la Licenza in Teologia con specializzazione biblica (SBF Gerusalemme: 1981) si era laureato in Teologia con specializzazione biblica (SBF Gerusalemme: 1988) ed era professore ordinario presso lo Studium Biblicum Franciscanum in Gerusalemme. Dall’anno 2000 era organizzatore e responsabile del corso di archeologia e geografia biblica che ogni anno il Pontificio Istituto Biblico (Roma) tiene in Terra Santa.

La sua scomparsa oltre ad essere un grave lutto per quanti lo hanno conosciuto, amato ed apprezzato, segna un grave perdita nella ricerca biblica e geografica in Terrasanta: “Da giovane aveva partecipato a campagne di scavo in Giordania e a Cafarnao. Lo scorso 14 marzo il Custode di Terra Santa lo aveva nominato Direttore responsabile dei lavori di ristrutturazione del Parco archeologico di Cafarnao. Ha pubblicato diverse monografie di carattere biblico, storico e archeologico, e numerosi articoli scientifici e di alta divulgazione. Era collaboratore stabile delle riviste di Terra Santa edite dalla Custodia.

Qui sotto dal sito del SBF riportiamo i numerosi suoi contributi (custodia.org)

Libri

– Galilea, terra della luce. Descrizione geografica, storica e archeologica di Galilea e Golan, (SBF Collectio Minor 45), Milano 2012.

– La terra della promessa. Elementi di geografia biblica, Milano-Jerusalem 2010.

– Onomastica Biblica. Fonti scritte e ricerca archeologica, (SBF Collectio Minor 40), Jerusalem 2002.

– con E. Bosetti, Sulle orme di Mosè. Egitto, Sinai, Giordania. Nuova guida biblica e archeologica, Bologna 2000.

– M. Adinolfi – P. Kaswalder (a cura di), Entrarono a Cafarnao. Lettura interdisciplinare di Mc 1. Studi in onore di P. Virginio Ravanelli, (SBF Analecta 44), Jerusalem 1997.

– con E. Cortese, Il Fascino del Sacro, (EP) Milano 1996.

– La disputa diplomatica di Iefte (Gdc 11,12-28). La ricerca archeologica in Giordania e il problema della conquista, (SBF Analecta 29) Jerusalem 1990.

 

Articoli scientifici

– Il santuario “alla porta della città”, Antonianum 86/3 (2011): 35-50.

– “I luoghi: Giudea, Galilea e Samaria in Giovanni”, D. Garribba – A. Guida (edd.), Giovanni e il giudaismo. Luoghi, tempi, protagonisti, (Il Pozzo di Giacobbe ed.), Trapani 2010, 39-55.

– “L’edificio sinagogale antico: pianta e funzioni”, LA 59 (2009) 263-280.

– “Gli argonauti della Parola”, Antichi pellegrini in Terra Santa, Milano 2009, 6-18.

– “Abuna Michel, Padre Michele Piccirillo OFM, archeologo (1944-2008)”, Il Mondo della Bibbia 96 (2009) 54-56.

– “Il torrente d’Egitto: nuove proposte per un vecchio problema di geografia biblica”, LA 58 (2008) 415-441.

– “Synagogal Buildings in Archaeological Studies”, Studium Biblicum Annual 2005. 60th Anniversary Edition, Hong Kong 2008, 13-33.

– “La nascita e il significato della sinagoga antica. Nota bibliografica”, LA 57 (2007) 431-491.

– “Re Ioiachin, una speranza perduta”, LA 54 (2004) 9-24.

– “Archeologia della Croce e del Sepolcro”, B. Barberis – G.M. Zaccone (a cura di), Sindone. Cento anni di ricerca, (Istituto Poligrafico dello Stato. Libreria dello Stato), Roma 1998: 59-73. = Relazione al Congresso Internazionale di studi sulla S. Sindone, (Torino 5-7 Giugno 1998).

– “Le escursioni dello SBF”, in: M. Adinolfi – P. Kaswalder (a cura di), Entrarono a Cafarnao. Lettura interdisciplinare di Mc 1. Studi in onore di P. Virginio Ravanelli, (SBF Analecta 44), Jerusalem 1997, 275-295.

– “La sinagoga di Cafarnao (Mc 1,21-29) e il problema archeologico della ‘sinagoga galilaica’ “, in: M. Adinolfi – P. Kaswalder (a cura di), Entrarono a Cafarnao. Lettura interdisciplinare di Mc 1. Studi in onore di P. Virginio Ravanelli, (SBF Analecta 44), Jerusalem 1997, 243-271.

– “Le prime esplorazioni di Talhum – Cafarnao”, in: M. Adinolfi – P. Kaswalder (a cura di), Entrarono a Cafarnao. Lettura interdisciplinare di Mc 1. Studi in onore di P. Virginio Ravanelli, (SBF Analecta 44), Jerusalem 1997, 209-241.

– (con E. Alliata), “La Settima Stazione della Via Crucis e le mura di Gerusalemme”, LA 45 (1995), 217-246.

– (con M. Pazzini), “La stele aramaica di Tel Dan”, RivBiblIt 42 (1994), 193-201.

– “Le tribù in Gdc 1,1-2,5 e in Gdc 4-5″, LA 43 (1993) 89-113.

– “L’archeologia e le origini di Israele”, RivBiblIt 41 (1993) 171-188.

– “I Giudici di Israele”, LA 41 (1991) 9-40.

– “I nuovi dati archeologici e le origini di Israele”, LA 38 (1988) 211-226.

– “Lo schema geografico deuteronomista: Dt 3,8-17″, LA 36 (1986) 63-84.

– “Gdc 11,20a: problemi testuali e grammaticali”, BeO 26 (1984) 129-142.

– “Aroer e Iazer nella disputa diplomatica di Gdc 11,12-28″, LA 34 (1984) 25-42.

 

Recensioni di libri

– L. Di Segni-Y. Hirschfeld-J. Patrich-R. Talgam, (edd.), Near a Roman Arch. Studies presented to Prof. Yoram Tsafrir, Jerusalem 2009, viii-223 pp. (Articles in English); 224-229 (Abstracts of the Hebrew Articles); 1-159 (Articles in Hebrew), LA 62(2012) 74-79.

– B. Olsson – M. Zetterholm (edd.), The Ancient Synagogue From Its Origins Until 200 C.E. Papers Presented at an International Conference at Lund University, October 14-17, 2001, (CB. NTS 39), Stockholm 2003. I-XVIII + 571 pp. Numerose foto e piante nel testo, in: LA 59 (2009) 631-636.

– K.D. Politis (ed.), The World of the Nabataeans. Vol. 2 of the International Conference: The World of the Herods and the Nabataeans, held at the British Museum, 17-19 April 2001, (Oriens et Occidens. Studien zu antiken Kulturkontakten und ihrem Nachleben, 15), Stuttgart 2007. 392 pp. Foto, piante e figure nel testo, in: LA 59 (2009) 627-630.

– I. Beit-Arieh (ed.), Horvat ‘Uza and Horvat Radum. Two Fortresses in the Biblical Negev. With the Partecipation of B.C. Cresson, M. Fischer, L. Freud, O. Tal, (Tel Aviv University. Sonia and Marco Nadler Institute of Archaeology. Monograph Series, 25), Tel Aviv 2007. I-VI. 349 pp. Foto, figure e piante nel testo, in: LA 58 (2008) 609-613.

– O. Borowski, Agriculture in Iron Age Israel, (prima edizione: Eisenbrauns 1987); (American School of Oriental Research), Boston MA 2002. XXII+245 pp. 22 figure e 4 tavole nel testo, in: LA 57 (2007) 736-741.

– P. Bienkowski (ed.), Busayra Excavations By Cristal-M. Bennett 1971-1980, (British Academy Monographs in Archaeology No. 13), Oxford 2002, in: LA 55 (2005) 504-507.

– M. Tábet, Introduzione al Pentateuco e ai Libri Storici dell’Antico Testamento. Manuale di sacra Scrittura. (Sussidi di Teologia. Collana di manuali a cura della Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce), Roma 2001. 401 pagine, in: LA 51 (2001) 412-414.

– B. Rothenberg (ed.), The Ancient Metallurgy of Copper. Researches in the Arabah 1959-1984, vol. 2 (Institute for Archaeo-Metallurgical Studies, Insitute of Archaeology, University College London), London 1990. Pag. XXI-191. Figures, Maps and Pictures in the Text, in: LA 50 (2000) 586-587.

– D.T. Ariel (et alii), Excavations at the City of David 1978-1985 Directed by Yigal Shiloh, vol. VI. Inscriptions , (Qedem 40), Jerusalem 2000, in: LA 50 (2000) 590-591.

– D.T. Ariel (et alii), Excavations at the City of David 1978-1985 Directed by Yigal Shiloh, vol. V Extramural Areas, (Qedem 40), Jerusalem 2000, in: LA 50 (2000) 587-589.

– M. Piccirillo, La Terra del Messaggio. Per un Atlante di Geografia biblica. Introduzione e commento di M. Piccirillo, Torino 1991, LA 47(1997) 626.

– Y. Tsafrir (ed.), Ancient Churches Revealed, Jerusalem 1993, LA 44(1994) 722-725.

– L.J. Hoppe, The Synagogues and Churches of Ancient Palestine, Collegeville 1994, LA 44 (1994) 719-720.

– Z. Gal, Lower Galilee During the Iron Age, Winona Lake, IN. 1992, LA 44 (1994) 716-719.

– E. Galbiati – A. Aletti, Atlas Histórico da Bíblia e do Antigo Oriente. Da pré-historia à queda de Jerusalém no ano 70 dC., Petropolis 1991, 271 pp. LA 43 (1993) 602.

– E.M. Meyers – C.L. Meyers – J.F. Strange (et alii), Excavations at the Ancient Synagogue of Gush Óalav, (Meiron Excavation Project Volume V), ASOR (Excavation Reports), Winona Lake, IN., 1990, XVII-292 pp., LA 43 (1993) 596-602.

– I. Finkelstein – Y. Magen (eds.), Archaeological Survey of the Hill Country of Benjamin, (Israel Antiquities Authority – Civil Administration in Judea and Samaria – Staff Officer of Archaeology), Jerusalem 1993, 1*-70* + 466 pp., LA 43 (1993) 586-587.

– R. Gonen, Burial Patterns and Cultural Diversity in Late Bronze Age Canaan, (ASOR Dissertation Series, 7), Winona Lake, IN. 1992, VI-168 pp., LA 43 (1993) 580-585.

– D.T. Ariel, Excavations at the City of David 1978-1985 Directed by Yigal Shiloh, Volume II. Imported Stamped Amphora Handles, Coins, Worked Bone and Ivory, and Glass, (Qedem 30), Jerusalem 1990, LA 41 (1991) 582-586.

– J. Dus, Israelitische Vorfahren-Vasallen palästinischer Stadtstaaten? Revisionsbedürftigkeit der Landnahmehypothese von Albrecht Alt, (EH, Reihe XXIII, Theologie, Band 397), Frankfurt a. M. – Bern – New York – Paris 1991, LA 41 (1991) 568-569.

– G. Galbiati – A. Aletti, Atlante storico della Bibbia e dell’Oriente Antico, Milano 1984, LA 34 (1984) 481-483.

– A. Negev, Tempel, Kirchen und Zisternen. Ausgrabungen in der Wüste Negev. Die Kultur der Nabatäer, Stuttgart 1983, LA 33 (1983) 459-461.

 

Recensioni e segnalazioni nella ‘Ricerca in Giordania’

– M. Almagro-L. Caballero-J. Zozaya-A. Almagro, Qusayr ‘Amra. Residencia y Banos Omeyas en el desierto de Jordania, Madrid 1975, in: LA 32(1982): 526-527.

– R.H. Dornemann, The Archaeology of the Transjordan in the Bronze and Iron Ages, Milwaukee 1983, in: LA 34(1984): 448-450.

– Kh. Yassine, Tell el-Mazar, I: The Cemetery A, Amman 1984, in: LA 34(1984): 452-454.

– K.P. Jackson, The Ammonite Language of the Iron Age, (HSM 27), Chico 1983, in: LA 34(1984): 454-455.

– G.A. Almagro, El Palacio Omeya de Amman, I. La Arquitectura, Madrid 1983, in: LA 35(1985): 445-447.

– E. Olávarri-Goicoechea, El Palacio Omeya de Amman, II. La Arqueología, Valencia 1985, in: LA 35(1985): 447-448.

– J.-M. Dentzer, Hauran I. Recherces archéologiques sur la Syrie du sud à l’époque hellénistique et romaine. Deuxiéme Partie, (Tome CXXV), Paris 1986, in: LA 36(1986): 371-372.

– F. Zayadine (ed.), Jerash Archaeological Project 1981-1983, I, Amman 1986, in: LA 36(1986): 372-374.

– M. Piccirillo, I Mosaici di Giordania, Roma 1986, in: LA 36 (1986): 375-376.

– H. Buschausen, Byzantinische Mosaiken aus Jordanien, Wien 1986, in: LA 36(1986): 376-377.

– L.T. Geraty-L.G. Herr (Eds.), The Archaeology of Jordan and Other Studies (S. Horn Festschrift), Barrien Springs 1986, in: LA 37(1987): 416-418.

– E.A. Knauf, Ismael. Untersuchungen zur Geschichte Palästinas und Nord-arabiens im 1. Jahrtausend v. Chr., (ADPV 6), Wiesbaden 1985, in: LA 37(1987): 418-421.

– M. Lindner (Hrsg.), Petra. Neue Ausgrabungen und Entdeckungen, München-Bad Windsheim 1986, in: LA 37(1987): 421-423.

– S.K. Urice, Qasr Kharana in the Transjordan, (ASOR), Durham (NC) 1987, in: LA 37 (1987): 429-431.

– F.R. Scheck, Jordanien. Völker und Kulturen zwischen Jordan und Rotem Meer, Köln 1985, in: LA 37(1987): 431-432.

– AA.VV., Der Königsweg. 9000 Jahre Kunst und Kultur in Jordanien und Palästina, Köln 1987, in: LA 37(1987): 432-433.

– P.E. McGovern (et alii), The Late Bronze and Early Iron Ages of Central Transjordan: The Baq’ah Valley Project, 1977-1981, (UMM, 65), Philadelphia 1986, in: LA 38 (1988): 462-464.

– D. Homès-Fredericq – J.B. Hennessy (Eds.), Archaeology of Jordan. II1. Field Reports Surveys & Sites A-K. II2. Field Reports Sites L-Z, Akkadica Supplementum VIII, Leuven 1989, in: LA 39(1989): 273.

– J.W. Hanbury-Tenison, The Late Chalcolithic to Early Bronze I Transition in Palestine and Transjordan, (BAR IntSer 311), Oxford 1986, in: LA 39(1989): 274-276.

– E.A. Knauf, Midian. Untersuchungen zur Geschichte Palästinas und Nordarabiens am Ende des 2. Jahrtausends v. Chr., (ADPV 8), Wiesbaden 1988, in: LA 39(1989): 276-277.

– R.D. Ibach Jr., Archaeological Survey of the Hesban Region. Catalogue of Sites and Characterization of Periods, (Hesban 5), Berrien Springs 1987, in: LA 39(1989): 277-278.

– L.T. Geraty-L.G. Running (Eds.), Historical Foundations. Studies of Literary References to Hesban and Vicinity, (Hesban 3), Berrien Springs 1989, in: LA 39(1989): 278-279.

– R. Wenning, Die Nabatäer-Denkmäler und Geschichte. Eine Bestandesaufnahme des archäologischen Befundes, (NTOA 3), Göttingen 1987, in: LA 39(1989): 281-282.

– P. Bienkowski (Ed.), Treasures from an Ancient Land. The Art of Jordan, Liverpool 1991, in: LA 4 (1991): 531-532.

– B.F. Byrd, Excavations at Beidha 1. The Natufian Encampment at Beidha. Late Pleistocene Adaptation in the Southern Levant, (Jutland Archaeological Society Publications XXIII:1), Moesgärd 1989, in: LA 41(1991): 533-534.

– H.O. Thompson (Ed.), Archaeology in Jordan, (American University Studies. Series IX, History; Vol. 55), New York-Bern-Frankfurt am Main-Paris 1989, in: LA 41(1991): 534-535.

– A. Dearman (Ed.), Studies in the Mesha Inscription and Moab, (ASOR, SBL, Archaeology and Biblical Studies n. 02), Atlanta, GE. 1989, in: LA 41(1991): 535-541.

– H.J. Franken, Excavations at Tell Deir ‘Allah. The Late Bronze Age Sanctuary, Louvain-Paris 1992, in: LA 42(1992): 389-392.

– J.-M. Dentzer-J. Dentzer-Feydy (et alii), Le djebel al-‘Arab. Histoire et Patrimoine au Musée de Suweida, (Catalogue), Direction Générale des Antiquités et des Musées de la République Arabe Syrienne, Paris 1991, in: LA 42(1992): 394-396.

– Th. Weber, Pella Decapolitana. Studien zur Geschichte, Architekture und Bildenden Kunst einer hellenisierten Stadt des nördlichen Ostjordanlandes, (ADPV 18), Wiesbaden 1993, in: LA 43(1993): 490-492.

– Ch. Kanellopoulos, The Great Temple of Amman. The Architecture, (ACOR 2), Amman 1994, in: LA 45(1995): 531-532.

– U. Hübner, Die Ammoniter. Untersuchungen zur Geschichte, Kultur, und Religion eines Transjordanischen Volke im 1. Jahrtausend v. Chr., (ADPV 16), Wiesbaden 1992, XIV-430 pp., in: LA 47(1997): 516-522.

– A. Koutsoukou-K.W. Russe-M. Najjar-A. Momani, The Great Temple of Amman. The Excavations, vol. 2, (ACOR 3), Amman 1997, XI-180 pp., 13 Plates. Figures and Pictures in the Text; Pl. I-III, in: LA 47 (1997): 522-523.

– L.E. Stager-J.A. Green-M.D. Coogan (edd.), The Archaeology of Jordan and Beyiond. Essays in Honor of James A. Sauer, (Harvard Semitic Museum Publications. Studies in the Archaeology and History of the Levant 1), Eisenbrauns, Winona Lake 2000, in: LA 50(2000): 501-502.

– B. MacDonald-R. Adams-P. Bienkowski (edd.), The Archaeology of Jordan, (Levantine Archaeology 1), Sheffield 2001, in: LA 50(2000): 502-504.

– M. Sharp Joukowsky (ed.), Petra Great Temple, Volume I: Brown University Excavations 1993-1997, Providence, Rhode Island 1998, in: LA 51(2001): 391-393.

– J. Frösén-Zbigniew T. Fiema (edd.), Petra. A City Forgotten and Rediscovered. A Volume associated with the Exibition Organized by Amos Anderson Art Museum in Helsinki, Finland, Helsinki 2002, in: LA 52(2002): 488-490.

– P. Bienkowski (ed.), Busayra Excavations By Cristal-M. Bennett 1971-1980, (British Academy Monographs in Archaeology No. 13), Oxford University Press, Oxford 2002, in: LA 55(2005): 504-507.

 

 

Articoli di divulgazione

– (con R. Pierri), “Tel Arad. Limes Palestinae”, Terrasanta NS VIII/4, (2013) 56-61.

– (con R. Pierri), “Granaio d’Israele”, Terrasanta NS VIII/3, (2013) 56-61.

– (con R. Pierri), “Come la Palestina diventò Terra Santa”, Terrasanta NS VIII/3, (2013) 38-41.

– (con R. Pierri), “Sui monti di Samaria”, Terrasanta NS VIII/2, (2013) 56-61.

– (con R. Pierri), “Cesarea. Gloria della Giudea”, Terrasanta NS VIII/1, (2013) 56-61.

– (con R. Pierri), “Gezer et Ascalon, le grenier d’Israël”, Terre Sainte. Magazine, 625, (2013) 6-11.

– (con R. Pierri), “Césarée: gloire de la Judée”, La Terre Sainte. Magazine 624, (2013) 6-11.

– “Dossier. Gesù e il Lago”, Il Mondo della Bibbia 118, (2013): 2-37.

– “The Dead Sea. Where the Desert Lives”, The Holy Land NS 6/2, (2013) 40-45.

– (con R. Pierri), “Caesarea. The Glory of Judea”, The Holy Land NS 6/3, (2013) 40-45.

– (con R. Pierri), “Mar Muerto. Donde el desierto vive”, Tierra Santa 7, (2013) 54-59.

– (con R. Pierri), “Cesarea gloria de Judea”, Tierra Santa 8, (2013) 54-59.

– (con R. Pierri), “Por los montes de Samaria”, Tierra Santa 9, (2013) 54-59.

– (con R. Pierri), “Tel Arad. Limes Palestinae”, Tierra Santa 10, (2013) 54-59.

– (con R. Pierri), “La Mer Morte un desert vivant”, La Terre Sainte. Magazine 623, (2013) 6-11.

– “Ildo Avetta, l’architetto di Cafarnao”, Terrasanta NS VII/6, (2012) 23.

– (con R. Pierri), “Mar Morto dove il deserto vive”, Terrasanta NS VII/6, (2012) 56-61.

– (con R. Pierri), “La porta del paradiso”, Terrasanta NS VII/5, (2012) 56-61.

– (con R. Pierri), “Excursión a la Shefela”, Tierra Santa 6, (2012) 36-41.

– (con R. Pierri), “Dans la terre de Dagon”, La Terre Sainte. Magazine 621, (2012) 6-11.

– (con R. Pierri), “Beth Alpha et Scythopolis”, La Terre Sainte. Magazine 622, (2012) 6-11.

– (con R. Pierri), “Samaria. Al centro della terra”, Terrasanta Nuova Serie Anno VII/1 (2012) 56-61.

– (con R. Pierri), “Neghev. Crocevia di popoli”, Terrasanta Nuova Serie Anno VII/2 (2012) 56-61.

– (con R. Pierri) “Shefelah. Nella terra dei liberi”, Terrasanta Nuova Serie Anno VII/3 (2012) 56-61.

– (con R. Pierri) “Nella terra di Dagon”, Terrasanta Nuova Serie Anno VII/4 (2012) 56-61.

– (con R. Pierri) “La porta del paradiso”, Terrasanta Nuova Serie Anno VII/5 (2012) 56-61.

– “Tibériade, cité sacrée et profane”, La Terre Sainte 78/1 (2012) 6-11.

– “Visita al Neguev”, Tierra Santa 88 (2012) 28-33.

– “La Jéricho hérodienne (Ire partie)”, La Terre Sainte 77/1 (2011) 14-19.

– “Palais hérodiens à Jéricho”, La Terre Sainte 77/4 (2011) 190-195.

– “I monti sacri nella Bibbia. Un passo verso il cielo”, La Terra Santa 90(2011) 27-37.

– “Die Herberge des barmherzigen Samariters”, Im Land des Herrn 65,4 (2011) 134-140.

– “Dossier: Sacred Mountains of the Bible. A Step Towards Heaven”, The Holy Land NS 4 Fall (2011): 17-27.

– “Khan El-Hatrur. El recuerdo del Buen Samaritano”, Tierra Santa 87(2011): 264-274.

– “Como era la tumba de Jesús?”, Tierra Santa 86 (2010) 250-251.

– “Donde Jesús venciò a la muerte (Santo Sepulcro, Jerusalén)”, Tierra Santa 86 (2010) 243-249.

– “Betania, en la otra parte del Jordán”, Tierra Santa 86 (2010) 96-100.

– “Betanien jenseits des Jordan”, Im Land des Herrn 64 (2010) 4-10.

– “Dove Gesù vinse la morte”, La Terra Santa 86 (2010) 24-29.

– “Khan al-Hatrur. La mémoire du Bon Samaritain”, La Terre Sainte (Juillet Août) 76/4 (2010) 6-13.

– “Là où Jésus a vaincu la mort”, La Terre Sainte (Mai Juin) 76/3 (2010) 6-15.

– “L’art de l’agriculture dans l’Ancien Testament”, La Terre Sainte (Mars Avril) 76/2 (2010) 6-11.

– “Les premier pèlerins chrétiennes en Terre Sainte”, La Terre Sainte (Janvier Février) 76/1 (2010) 6-13.

– “Le puits de la Samaritaine à Sychar”, La Terre Sainte 76/4 (2010) 6-13.

– “Die ersten christlichen Heilg-Land-Pilger”, Im Land des Herrn 64,2 (2010) 61-70.

– “Gli argonauti della Parola”, in: ETS, Antichi pellegrini in Terra Santa, Milano 2009, 6-18.

– “La Custodia di Terra Santa”, Oggi Fratini domani Apostoli, nn. 1-10(2009), 1-22.

– “Abuna Michel, Padre Michele Piccirillo OFM, archeologo (1944-2008)”, Il Mondo della Bibbia 96 (2009) 54-56.

– “Nell’orto dei Profeti. L’agricoltura nell’Antico Testamento”, La Terra Santa 85 (2009) 62-64.

– “Béthanie au-delà du Jourdain”, La Terre Sainte (Novembre Décembre) 75/6 (2009) 6-13.

– “Betania al di là del Giordano”, Eco di Terra Santa 19 (2009) 8-9.

– “Gli argonauti della Parola”, La Terra Santa 84 (2008) 28-33.

– “Il mosaico pavimentale della nuova sinagoga di Sefforis”, Archaeogate 2005, 1-5.

– “Hippos, la ville sur la montagne”, La Terre Sainte 69 (2004) 312-315.

– “Betsaida Iulia”, La Terra Santa 80 (2004) 51-56.

– “Hippos, la città posta sul monte”, La Terra Santa 79 (2003) 31-36.

– “Beit Jibrin, Eleutheropolis”, La Terre Sainte 67 (2002), 256-259.

– “Maresha, Tell Sandahanna”, La Terra Santa 78 (2002), 25-29.

– “Beit Jibrin, Eleuteropoli”, La Terra Santa 77 (2001), 22-26.

– “Banias, Ceasarea di Filippo”, La Terra Santa 76 (2000), 34-40.

– “La nouvelle synagogue de Sepphoris”, La Terre Sainte 64 (1999), 185-189.

– “Lakish”, La Terre Sainte 64 (1999), 249-252.

– “Lachish 2: la città dell’assedio”, La Terra Santa 75 (1999), 25-30.

– “The First Philistine Inscription Found in Israel is that of Akish, “Prince of Eqron” “, the Holy Land Review 18 (1998) 201-207.

– “La primera inscripción encontrada en Israel”, Tierra Santa 73 (1998) 144-146.

– “Santuari sulle strade dell’Esodo”, La Terra Santa 74 (1998), 36-40.

– “Lachish 1: la città delle lettere”, La Terra Santa 74 (1998), 22-26.

– “Archeologia dell’Esodo”, PDV 42,1 (1997) 46-49.

– “Le vie dell’Esodo”, PDV 42,2 (1997) 42-45.

– “L’identificazione del “Mare del Miracolo” “, PDV 42,3 (1997) 38-41.

– “L’identificazione del Monte Sinai”, PDV 42,5 (1997) 41-44.

– “L’iscrizione di Akish, principe di Eqron”, Il Mondo della Bibbia 28 (1997) 61.

– “La nuova sinagoga di Sefforis”, La Terra Santa 73 (1997), 45-49.

– “La prima iscrizione filistea. Akish, re di Eqron”, LTS 73 (1997), 19-22.

– “La settima stazione della Via Crucis”, La Terra Santa 72 (1996), 25-30.

– “La VIIe station de la Via Crucis révèle son passé”, La Terre Sainte 61 (1996), 94-99.

– “Antiche chiese d’Israele”, presentazione del volume di Y. Tsafrir (ed.), Ancient Churches Revealed, Jerusalem 1993, La Terra Santa 71 (1995), 22-26.

– “Qazrin sur les hauteurs du Golan”, La Terre Sainte 60 (1995), 214-221.

– “L’iscrizione aramaica scoperta a Tel Dan”, Il Mondo della Bibbia 26 (1995) 54-57.

– “La Palestina agli inizi del Periodo del Ferro”, in: G. Ravasi (ed.), La Bibbia per la Famiglia, vol. 3 (1995) Milano, 28-29.

– “Il Davide politico e l’ideatore del Tempio (1 Cronache 13-26)”, in: G. Ravasi (ed.), La Bibbia per la Famiglia, vol. 3 (1995) Milano 60-63.

– “Il Cana’an alla fine del TB”, in: G. Ravasi (ed.), La Bibbia per la famiglia, vol 3 (1995) Milano.

– “Ritrovate a Hazor e decifrate due tavolette cuneiformi”, La Terra Santa 71 (1995), 38-43.

– “Sepphoris: la perle de la Galilée”, La Terre Sainte 60 (1995), 317-325.

– “Il Nilo e le Amazzoni nei mosaici di Sefforis”, La Terra Santa 71 (1995), 30-33.

– “Scoperta un’iscrizione aramaica a Tel Dan”, La Terra Santa 70 (1994), 44-49.

– “Beth Shean, splendide cité, I”, La Terre Sainte 59 (1994), 153-159.

– “Bet Shean, splendida città”, La Terra Santa 69/2 (1993), 36-40.

– “Qazrin sulle Alture del Golan”, La Terra Santa 69/4 (1993), 36-41.

– “Khirbet ed-Deir”, La Terra Santa 45 (1989), 22-25.

– “Tel Arad”, La Terra Santa 42 (1986), 72-74.

– “Tel Seilun. La biblica Shilo”, La Terra Santa 42 (1986), 143-145.

– “La città di Davide”, La Terra Santa 41 (1985), 119-123.

– “Le tombe dei re”, La Terra Santa 41 (1985), 234-237.

– “La Porta Dorata”, La Terra Santa 41 (1985), 294-296.

– “La Flagellazione. Il sacello-santuario viene rivalutato da una recente ristrutturazione”, La Terra Santa 41 (1985), 84-87.

– “Herodion”, La Terra Santa 40 (1984), 78-80.

– “Corazin”, La Terra Santa 40 (1984), 126-128.

–”Rivive il Cardo Maximus”, La Terra Santa 40 (1984), 162-164.

– “Restauro della cappella dell’Apparizione al S. Sepolcro”, La Terra Santa 40 (1984), 223-226.

– “Il porto erodiano di Cesarea M.”, La Terra Santa 40 (1984), 270-275.

Israele: comunicati per i turisti

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Comunicato – Ambasciata d’Italia in Israele

A causa della situazione di sicurezza si e’ provveduto ad un nuovo aggiornamento dell’avviso ai viaggiatori per Israele pubblicato sul sito www.viaggiaresicuri.it/?israele.

A tutti i cittadini italiani nelle aree interessate ai recenti lanci di missili da Gaza si raccomanda di limitare gli spostamenti e di attenersi scrupolosamente alle misure cautelative indicate alla voce “Sicurezza” della scheda del sito www.viaggiaresicuri.it ed a quelle suggerite dallo “Home Front Command” israeliano al sito Internet www.oref.org.il e dal sito Internet dell’Ambasciata. E’ importante conoscere la posizione di rifugi anti-missili e zone protette (liste di rifugi pubblici sono disponibili nel sito dell’Ambasciata www.ambtelaviv.esteri.it e nei siti municipali delle principali città).

Benchè il traffico aereo sia stato ridotto si conferma che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv rimane aperto. Per aggiornamenti visitare il sito www.iaa.gov.il/Rashat/en-US/Airports/BenGurion.

Si sara’ inoltre grati per voler raccomandare a conoscenti italiani di registrare le proprie e-mail e numeri di cellulare inviando un’e-mail a consolato.telaviv@esteri.it se non gia’ fatto per assicurare la reperibilita’ in caso di emergenza.

Comunicato – Ministero del Turismo Israeliano

Comunicato-Ufficiale-MInistero-Israeliano

Trekking Biblico in formato Kindle

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Cari lettori, vi informiamo che la guida Trekking Biblico in Galilea è ora disponibile in formato Kindle!

Ecco il link per la consultazione su amazon: clicca qui.

Israeliani e Arabi camminano insieme

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Si tratta di una bella iniziativa che coinvolge studenti arabi e israeliani di alcune scuole di Gerusalemme e dintorni. Ogni anno, questi giovani studenti si ritrovano per camminare insieme lungo lo storico percorso del “Train Track Park”, a sud di Gerusalemme, passando per i quartieri arabi e israeliani della città di Gerusalemme.

L’iniziativa è promossa dall’associazione Hand in Hand, che da anni si batte per la coesistenza e l’amicizia tra arabi e israeliani.

L’articolo è in lingua inglese su timeofisrael.com, vale davvero la pena leggerlo. Camminando insieme, si diventa amici.

Partita la prima edizione del Trekking Biblico in Terra Santa


I sabati del cammino

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Presso la libreria Terra Santa di Milano, dal 4 ottobre 2014 prende il via un nuovo appuntamento periodico dedicato a tutti gli appassionati di pellegrinaggi e percorsi a piedi. Un’occasione per approfondire la conoscenza di cammini più o meno noti, per prepararsi a partire o anche solo per “viaggiare con la mente”. Protagonisti di questi “Sabati del cammino”, oltre agli itinerari stessi, le persone che li hanno compiuti, anche più volte: a tutti i partecipanti racconteranno le loro esperienze e daranno consigli pratici sui tempi, gli alloggi, i siti da non perdere, la storia e l’equipaggiamento.

Tutti gli appuntamenti si tengono di sabato, alle 16.00 presso la libreria Terra Santa di Milano e sono a ingresso libero.

Programma:

Il cammino di Santiago

Sabato 4 ottobre 2014, ore 16
Incontro con fra Alessandro Caspoli, “ospitalero” a Santiago de Compostela (Spagna) nell’anno dell’VIII centenario del pellegrinaggio di San Francesco al sepolcro di Giacomo.

Il cammino di Gesù

Sabato 15 novembre 2014, ore 16
Incontro con padre Sergio Rotasperti, promotore del trekking biblico da Nazaret a Cafarnao (Israele), la strada che Gesù era solito percorrere per raggiungere il lago di Tiberiade.

Il cammino di Sant’Agostino

Sabato 13 dicembre 2014, ore 16
Incontro con Renato Ornaghi, dell’associazione del Cammino di Sant’Agostino: percorso che unisce i luoghi della presenza di Agostino da ippona in Lombardia a 50 santuari mariani.

Il cammino di San Paolo

Sabato 17 gennaio 2015, ore 16
Incontro con padre Paolo Bizzeti, promotore del Saint Paul Trail: cammino nell’attuale Anatolia (Turchia) che ripercorre i passi di Paolo e Barnaba nel corso della loro predicazione.

Sconto del 10% su tutti i prodotti della libreria, ai pellegrini che si presenteranno con la credenziale del proprio pellegrinaggio

Per informazioni:
Carlo Giorgi, tel.02-34.59.26.79; giorgi@terrasanta.net

LIBRERIA TERRA SANTA – Via Gherardini, 2 Milano
Tel. 02.34.91.566 – libreria@edizioniterrasanta.it – www.libreriaterrasanta.it

Scarica la locandina dell’evento

Il museo on-line dell’archeologia israeliana

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L’Authority Israeliana per le Antichità, il Museo Rockefeller, il Museo Israel di Gerusalemme e la Biblioteca Digitale dei Rotoli del Mar Morto hanno unito le forze per creare un vero e proprio museo archeologico su internet a portata di mouse.

Il sito (qui nella versione in inglese), regolarmente aggiornato con nuovi manufatti, mette a disposizione di ricercatori, curatori, studenti e del pubblico in generale, sia in Israele che all’estero, una selezione di antichi reperti provenienti dalle collezioni dei Tesori Nazionali, il Dipartimento dell’Authority responsabile della custodia, documentazione e salvaguardia delle antichità in Israele.

In un comunicato diffuso la scorsa settimana, l’Authority Israeliana per le Antichità ha annunciato che il sito presenterà anche 2.500 manufatti rari tratti dalle le più importanti raccolte archeologiche del Medio Oriente.

Le antichità sul sito sono disposte sia in ordine cronologico che per tipologia. La scheda informativa di ogni manufatto riporta dettagliati dati archeologici su provenienza, tipo, dimensioni, materiale, datazione e relativa bibliografia.

Inoltre, le immagini ad alta risoluzione dei manufatti possono essere acquistate on-line dagli archivi fotografici della Authority.

fonte: israele.net

foto: Moneta degli anni 68-69 e.v. (rivolta anti-romana), con la scritta in ebraico “shekel Israel” (siclo d’Israele), rinvenuta a Gerusalemme nella zona del Muro Occidentale (muro del pianto)

Trekking Biblico in Terra Santa

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L’Associazione Culturale Incanta organizza
“UN CAMMINO IN TERRA SANTA”
dal 6 al 16 aprile 2015
da Nazaret a Cafarnao percorrendo a piedi le vie di Gesù e poi Gerusalemme e Betlemme

“Vivere in mondi lontani ma resi vicini dalla tecnologia. Vivere in un mondo frenetico che non ha più tempo ma che non vorrebbe morire mai. Spazio e tempo che vengono in continuazione rivisti e corretti. Eppure… C’è chi cerca di riconquistare dimensioni di conoscenza e di relazione che presuppongono tempi e spazi dilatati, lenti. Che si basino su incontri concreti con territori e persone, con memorie e realtà. Che portino a conoscere persone, Paesi, culture, fedi, storie e vite usando la strada come terreno e la parola come strumento, scambio, vicinanza, condivisione.”

Per informazioni:
Tel. 339 6339243
segreteria@associazioneincanta.it

Il Cammino di Gesù

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Nuovo appuntamento all’interno del ciclo di incontri dei Sabati del Cammino, promossi dalla Libreria Terra Santa.

Incontro con padre Sergio Rotasperti, promotore del trekking biblico da Nazaret a Cafarnao (Israele), la strada che Gesù era solito percorrere per raggiungere il lago di Tiberiade.

Sabato 15 novembre 2014, presso la Libreria Terra Santa, ore 16.
Via Gherardini, 2 – Milano.

Gerusalemme

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Scopriamo la bellezza di Gerusalemme in questo video-documentario del Tg2 Dossier, di Claudio Pagliara.

Lo stile di Gesù

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De Buffon si pose la domanda: “Che cos’è lo stile?”, e cercò di rispondervi nel 1753 con il Discorso sullo stile, sintetizzabile nella locuzione: “Lo stile è l’uomo stesso”. In seguito sono venute altre definizioni dello stile: “Lo stile è la fisionomia dello spirito” (Arthur Schopenhauer); “Non c’è arte dove non c’è stile” (Oscar Wilde); “Lo stile è superiore alla verità, porta in sé la dimostrazione dell’esistenza” (Gottfried Benn).

Lo stile è l’uomo!

Sì, lo stile è l’uomo stesso, l’uomo reale, concreto, in carne e ossa, corpo e spirito, razionalità e sentimento. Se non c’è stile, non c’è persona, c’è tohu wa-bohu (Gen 1,2), o il vuoto o il caos; se non c’è stile, uno non sa chi è, che cosa fa, che cosa ha. Ecco perché lo stile lascia un’aura indefinibile nella persona: un’aura che dipende dalla sua intimità, dalla sua vita interiore, ma anche dal suo parlare che sceglie tonalità di voce diverse, adeguate alla situazione e all’interlocutore, dal suo modo di camminare capace di narrare la persona, dal suo modo di mangiare facendo di quell’atto un evento sempre conviviale, contro ogni barbarie, consumismo e depredazione. Lo stile così esercitato si rifrange sul tacere, sul toccare, sul sentire il mondo, sul riposarsi e sul divertirsi.

Assumere uno stile abbisogna di tanta vigilanza e di molto tempo: occorre vigilare su di sé, avere cura del corpo così come dell’interiorità; e occorre dedicarvi tanto tempo, perché ciò che si tenta di fare, con fatica, solo nel tempo e a volte dopo molti tentativi falliti diventa abituale, un habitus che conferisce e manifesta lo stile. Lo stile – oso dire – è l’epifania della passione di un uomo; è l’epifania della sua cella più segreta, il cuore; è il chiarore emanato dal fuoco che ognuno fa ardere in sé. Per questo lo stile o è sincero, o non è stile!

«Imparate da me»

Ciò che emerge dai vangeli è che Gesù aveva uno stile preciso: nel vivere quotidiano, nel parlare, nello stare con gli altri, nell’incontrarli, nel toccarli e nel farsi toccare, nel guardarli e nel lasciarsi guardare, nel camminare un po’ in fretta e con una meta precisa, il volto teso verso l’invisibile ma capace di mettere i propri occhi negli occhi di chi incontrava… Per questo i cristiani, discepoli di Gesù, non dovrebbero mai prescindere dallo stile di comunicazione e di prassi: questo perché lo stile è tanto importante quanto il contenuto del messaggio. Non si può comunicare una buona notizia – tanto meno la buona notizia che è il vangelo – attraverso una cattiva comunicazione, non si possono annunciare la pace, la mitezza, la riconciliazione, la misericordia con uno stile arrogante che vuole imporre e appare pretenzioso. È significativo che nei vangeli si trovino sulla bocca di Gesù più avvertimenti sullo stile che non sul contenuto del messaggio da predicare. Il messaggio è sempre breve, sintetico e riguarda essenzialmente la venuta del regno di Dio, mentre le parole di Gesù su come tale messaggio debba essere annunciato sono molte, precise e puntuali: “Andate come pecore tra i lupi” (cf. Mt 10,16); “Imparate da me che sono mite e umile di cuore” (Mt 11,29); “Non fate come gli ipocriti” (cf. Mt 6,2.5.16)…

«Cristiani con stile»

Lo stile con cui il cristiano sta nel mondo e nella storia è dunque determinante: da esso dipende la fede stessa, che non può mai essere contraddetta dai mezzi e dai modi con cui è narrata, trasmessa o testimoniata. Ecco perché, a mio avviso, tra le più gravi contraddizioni a una testimonianza cristiana efficace oggi va segnalata proprio la mancanza di stile: nel comunicare innanzitutto, ma anche nel cercare di vivere le esigenze evangeliche. Uomini e donne, cristiani generosi e convinti, assumono sovente uno stile che impedisce al loro messaggio di raggiungere il cuore degli altri. La loro ostentata sicurezza, il loro sentirsi possessori della verità, la loro presenza totalitaria, il loro parlare autoreferenziale, il loro sentirsi i veri cristiani, la loro ossessione di “mostrare i muscoli” e di contare: tutto questo è una smentita del vangelo che vorrebbero annunciare. Davvero ci resta ancora molto da imparare dalla mitezza e dall’umiltà di Gesù: ne va della qualità della nostra vita e dei nostri rapporti con gli altri ma, prima ancora, della corsa del Vangelo nella storia.

Enzo Bianchi

Da Jesus 2013

Jesus Trail GPS v.5.0

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Dal marzo 2015 è disponibile l’aggiornamento del percorso jesus trail. Per informazioni vedi: http://jesustrail.com/route-maps/gps.

 


Un giorno con Gesù

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Giulio Michelini è un frate minore che insegna Nuovo Testamento presso lo Studio Teologico di Assisi. La sua recente pubblicazione Un giorno con Gesù. La giornata di Cafarnao nel Vangelo di Marco” (edizioni san Paolo, 2015) offre chiavi di lettura per comprendere il senso da attribuire al termine ‘giornata’. Secondo l’autore la giornata di Gesù inizia con il sabato paradigma della presenza di Dio e del suo modo di operare misericordioso. L’agile volume (in formato anche ebook) non solo presenta indicazioni bibliche e la problematicità di alcuni testi ma offre pennellate storiche, archeologiche su Cafarnao e il suo contesto. Inoltre in dialogo con la tradizione letteraria ebraica  in ogni capitolo il lettore trova indicazioni per l’oggi.

Dal libro qui di seguito a mo di saggio presentiamo la parte finale del volume, invitando il lettore a gustare l’intero libro.

Tornare a Cafarnao

Tornare in Galilea, dopo la storia della passione e morte di Gesù, ha significato per i suoi discepoli incontrare lì il Risorto, come i vangeli di Matteo e Giovanni raccontano (cfr. Mt 28,16-20; Gv 21).

Scendendo verso il lago e andando a Cafarnao, i discepoli avranno ricordato il discorso sul pane che – secondo il vangelo di Giovanni (Gv 6,36-58) – Gesù tenne in quella sinagoga (cfr. Gv 26,59: «Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafarnao»). Lì, in quella sinagoga dove aveva pregato e insegnato, aveva lasciato la memoria della sua vita donata e presente nell’Eucaristia.

Andare a Cafarnao significa riscoprire la presenza della Madre del Signore, che era venuta a cercare Gesù, e lì, «stando fuori» (Mc 3,31) – senza cioè poter comprendere fino in fondo il segreto di quel Figlio –, ha accettato però di avanzare con lui nella fede (cfr. Lumen Gentium, 58), divenendo sua discepola.

Rivedere la casa di Pietro permette di celebrare la propria personale vocazione alla vita cristiana, chiamata che l’apostolo ha lì ricevuto («Venite dietro a me!»; Mc 1,17); permette di accogliere il suo ruolo di primo dei discepoli di Gesù, perché a lui proprio lì si rivolsero per chiedere cose sul suo Maestro (cfr. Mt 17,24); permette di riconoscere in Pietro il discepolo amato e perdonato, che se ha deluso Gesù – pensando come il tentatore («Va’ dietro a me, Satana!»; Mc 8,33), o rinnegando il Messia sofferente (Mc 14,66-72) – non è stato per questo allontanato ma, ancora sul lago, lì dove era stato chiamato la prima volta, è stato nuovamente chiamato («Seguimi!»; Gv 21,19) e reintegrato (cfr. Gv 21,15-19).

Oggi, tornare come pellegrini a Cafarnao e varcare la soglia di quel cancello col cartello in lingua inglese, per i pellegrini di tutto il mondo, «Capharnaum, the Town of Jesus», significa non solo ripercorrere la giornata di Gesù nella città della Galilea, ma anche imparare dalla storia che lì, da allora, si è svolta.

La casa dove sarebbe stato ospitato Gesù è ancora oggi visitabile, grazie ai lavori degli archeologi francescani, e sopra di essa si trova un santuario dedicato alla memoria di san Pietro.

Sopra i resti della sinagoga nella quale Gesù ha predicato e compiuto un esorcismo (la “sinagoga nera”, dal colore del muro di basalto) sono ben visibili altri resti di una sinagoga successiva, del V secolo (la “sinagoga bianca”). Il fatto che un edificio giudaico così antico si trovi a poche decine di metri dalla memoria cristiana della casa di Pietro, dice molte cose. «A Cafarnao, la presenza della sinagoga e della prima comunità giudeo cristiana nella vicina casa di Pietro è un esempio di convivenza, almeno fino al IV secolo, tra ebrei e cristiani e di maturazione della propria identità religiosa» (L. Orlando, La giornata di Gesù a Cafarnao, 163-164). In quel luogo, insomma, il giudaismo e il nascente cristianesimo hanno convissuto fino e oltre la cosiddetta “separazione”. Ricordare che Gesù era ebreo è necessario, perché – come ha scritto papa Francesco – «la Chiesa, che condivide con l’Ebraismo una parte importante delle Sacre Scritture, considera il popolo dell’Alleanza e la sua fede come una radice sacra della propria identità cristiana (cfr. Rm 11,16-18). Come cristiani non possiamo considerare l’Ebraismo come una religione estranea, né includiamo gli ebrei tra quanti sono chiamati ad abbandonare gli idoli per convertirsi al vero Dio (cfr. 1Ts 1,9). Crediamo insieme con loro nell’unico Dio che agisce nella storia, e accogliamo con loro la comune Parola rivelata» (Evangelii Gaudium, 247). Visitare ed entrare, anche se solo idealmente, ma con tutto il cuore e l’affetto, nella sinagoga di Cafarnao, ci permette di ricordare quanto è stato fatto da Gesù quel giorno insieme ai suoi fratelli ebrei, e quanto possiamo oggi fare ancora, perché, nonostante le tante differenze, tra l’Ebraismo e la Chiesa vi è «una ricca complementarietà che ci permette di leggere insieme i testi della Bibbia ebraica e aiutarci vicendevolmente a sviscerare le ricchezze della Parola» (249).

A Cafarnao si può ancora incontrare Gesù: in una sinagoga, mentre prega col suo popolo; in una casa, dove vive la dimensione più laica della quotidianità; per le strade di quel villaggio, mentre guarisce; poco distante, in un luogo nascosto, dove prega da solo. Lì si può incontrarlo, ma non ci si può fermare a lungo. Come i discepoli sono partiti per seguire Gesù, che da lì è andato «nei villaggi vicini», così in quella città della Galilea si può ancora udire la sua voce: «Andiamocene altrove!» (Mc 1,38).

Trekking biblico estate 2017

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Pensato per chi desidera visitare alcuni luoghi in Terra santa in modo alternativo, camminando “con la bibbia in mano”.

Scopo: esplorare una delle regioni più affascinanti di Israele, vivere un’esperienza di lettura della Bibbia e di condivisione con altre persone.

ITALIA | NAZARETH
6 agosto 2017

Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto desiderato; disbrigo delle formalità d’imbarco e partenza con volo di linea per Tel Aviv, transitando per lo scalo di Roma. Arrivo nel primo pomeriggio, incontro con la guida, P. Sergio Rotasperti ed inizio della nostra avventura. Trasferimento a Nazareth. Sistemazione in albergo/casa religiosa, cena e pernottamento.

NAZARETH | CANA
7 agosto 2017

Distanza a piedi: 14,6 km Tempo impiegato: 4 ore La nostra giornata inizia con la prima tappa: la visita alla Basilica dell’Annunciazione, e ci s’inoltra inerpicandosi nei tipici stretti vicoli dell’antico centro di Nazaret. Il cammino procede a piedi verso il parco archeologico di Zippori, e prosegue a Mash’had piccolo villaggio arabo per concludersi a Kafr Kana.

LAGO DI TIBERIADE
8 agosto 2017

Distanza a piedi: 15,50 km Tempo impiegato: 5 ore In mattinata saliamo sul monte Arbel che si trova nell’omonimo parco nazionale, per poi scendere verso la depressione del lago di Tiberiade in località Migdal. Tempo per la visita al lago.

CAFARNAO | GERUSALEMME
9 agosto 2017

Distanza a piedi: 6 km Tempo impiegato: 1 h 30 min. Continua il nostro approfondimento al lago di Tiberiade. La tappa inizia dal santuario di Tabgha, prosegue al Santuario del Primato di Pietro, sale sul monte delle Beatitudini e termina a Cafarnao. Nel pomeriggio trasferimento in bus in privato a Gerusalemme passando per Qasr-al-Yahud, il luogo del battesimo di Gesù che si trova di fronte a Betania di Giordania Arrivo in serata a Gerusalemme.

GERUSALEMME
10 agosto 2017

La giornata di oggi ha come filo conduttore la passione di Gesù. Per questo consigliamo di camminare in un clima di silenzio e preghiera, portando con sé la Bibbia per seguire con più concentrazione la lettura dei testi. Proponiamo una tappa davvero ricca di soste, letture, preghiere e meditazioni.

GERUSALEMME
11 agosto 2017

Partendo dal Cenacolo, scenderemo fino al Getsemani, per poi risalire la via dolorosa, terminando alla Basilica del Santo Sepolcro La giornata inizia dal Santo Sepolcro e prosegue per le vie di Gerusalemme per visitare il quartiere ebraico, musulmano ed armeno.

BETLEMME
12 agosto 2017

Distanza a piedi: 9,30 km Tempo impiegato: 2 ore circa Il percorso inizia alla porta di Giaffa e prosegue fino a Betlemme (che raggiungeremo a piedi) dove visiteremo la  Basilica della Natività. Progettiamo di incontrare una realtà palestinese. Nel tardo pomeriggio rientriamo a Gerusalemme in bus privato.

EMMAUS | ITALIA
13 agosto 2017

In mattinata raggiungiamo in bus Emmaus –Nicopolis. Terminiamo il trekking con la celebrazione eucaristica nella basilica bizantina. Operazioni d’imbarco e partenza per l’Italia e termine del viaggio.

Iscrizioni

Festival Biblico 2017: Presentazione del Trekking Biblico in Galilea

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Padova, venerdì 19 maggio – Festival Biblico 2017: Presentazione del TREKKING BIBLICO IN GALILEA, da Nazaret a Cafarnao

Pregare Smart

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Quando lo uso, qualche volta, in cappella in comunità, alcuni confratelli mi guardano male. Il cellulare per pregare fa strano, è vero. Con i gruppi giovani e con gli universitari, invece, oggi, è più che normale: l’altro giorno, per una lectio, non c’erano abbastanza Bibbie e così abbiamo tutti tirato fuori lo smartphone ed è stato un gioco da ragazzi.

Anche in Italia, il panorama delle app legate alla preghiera e alla liturgia in generale si sta ampliando sempre di più. Il fenomeno è decisamente in crescita: ci sono applicazioni di tutti i tipi, a seconda delle esigenze e delle sensibilità. C’è il rosario, l’ufficio delle ore, il catalogo delle preghiere cristiane più note, le letture della messa quotidiana…

Inutile girarci attorno: il fatto è che i dispositivi smart che utilizziamo diventano sempre più multitasking e pervasivi in tanti frangenti della nostra vita.

Lasciamo per un attimo da parte le considerazioni antropologiche e sociologiche di questo fenomeno, trascuriamo un secondo le entusiastiche fanfare del “futuro-che-è-già-qui” e pure le tristi elegie del passato “che-le-cose-le-potevi-toccare-con-mano”. Semplicemente, le applicazioni di cui parliamo sono state create per agevolare la preghiera e per poter pregare in qualunque momento: comodità e utilità, al tempo stesso, a servizio di una dimensione centrale della fede cristiana.

Condividiamo quindi una piccolissima ricerca (decisamente non esaustiva) che abbiamo fatto nel mondo delle Catholic Apps. Ne vediamo alcune, seguendo due criteri fondamentali. Il primo è quella della gratuità: tutte le app riportate sono completamente free, dal download all’assenza di acquisti in-app. Il secondo è quello della lingua italiana.

iBreviary

Forse la più famosa applicazione per la preghiera, iBreviary nasce come progetto Pro terra sancta, in parternship con la Custodia di Terra Santa e, da qualche tempo, con altre realtà, come liturgiagiovane.it e alcune congregazioni religiose (Salesiani, Passionisti, Preziosissimo Sangue del Signore). Disponibile in varie lingue, offre la preghiera delle ore, le letture del lezionario quotidiano e altre preghiere e riti.

Accattivante nella grafica – forse la più accattivante delle app in circolazione –, abbastanza intuitiva e versatile, questa app è disponibile per Android e Apple. Richiede la connessione a wi-fi o comunque il traffico dati attivo, dato che scarica dal database online il materiale desiderato (si possono però scaricare intere giornate, in modo da potere poi utilizzare il dispositivo off-line per un certo periodo di tempo).

Oggi è disponibile anche l’opzione audio dei testi, ottenuta tramite un sintetizzatore automatico: la voce è intelligibile, ma la qualità resta scarsa.

ePrex

Questa applicazione nasce in maniera più “umile” di altre, come un progetto personale di Marco Del Pin. Scrive lui stesso nelle informazioni dell’app: «l’app ePrex è nata come un progetto personale per sopperire alla mia pigrizia di dover “navigare” nel salterio alla mattina quando si è ancora un po’ assonnati».

La grafica è meno elaborata e accattivante di altre applicazioni, ma ciò contribuisce alla semplicità e all’elevata intuitività di utilizzo.

Un estremo punto di forza dell’applicazione è la possibilità di poter utilizzare l’applicazione in maniera totalmente off-line. Scaricando ePrex, infatti, si scarica anche l’intero database della liturgia dell’anno (salterio intero e letture della messa) e quindi non c’è alcun bisogno di scaricare materiale on-line. Una bella comodità.

Anche qui c’è la possibilità di ascoltare l’audio dei testi delle preghiere, ma la tecnologia usata è sempre quella del sintetizzatore vocale automatico: comodo ma decisamente poco appetibile.

Liturgia delle ore

Questa è l’applicazione ufficiale della Conferenza episcopale italiana. Si presenta graficamente molto bene, elegante e sobria al tempo stesso. Non contiene le letture del giorno ma solo le preghiere dell’ufficio divino, oltre che i documenti ufficiali inerenti alla preghiera quotidiana.

Molto interessante è la possibilità di ascoltare le preghiere recitate, ma non dal solito sintetizzatore vocale automatico. I salmi, gli inni, le antifone… tutto è stato registrato presso il Collegio Internazionale San Lorenzo da Brindisi (Roma), da voci soliste, coro, organo e salterio. La qualità è decisamente alta.

Nota personale: è un’opzione utilissima quando si va in macchina per lunghi viaggi e non si ha il tempo di recitare vespri o lodi. In questo modo si possono seguire con piacere e facilità.

Preg.audio

Dal 1998 a Riccione è presente la realtà Puntogiovane, che nasce come progetto per la pastorale giovanile diocesana, centrato sull’esperienza della convivenza fraterna tra giovani. Un gruppo di educatori di Puntogiovane ha pensato bene di implementare un’app per la preghiera personale. Come dice il nome, il punto di forza di Pregaudio è quello di far sentire la preghiera.

Le varie preghiere del giorno sono registrate e la qualità audio è molto buona. Lo stile è giovane e fresco e, rispetto all’app della CEI, gli arrangiamenti musicali sono decisamente meno… “classici”. Non contiene tutte le preghiere del giorno (solo lodi, vespri e compieta), ma dà la possibilità di leggere (e ascoltare) anche il vangelo del giorno.

Altra opzione interessante è la sveglia, impostabile a qualunque orario, per avere un piccolo memorandum per la preghiera.

Vivi la Parola

Questa applicazione non è nota come le precedenti. La sua caratteristica essenziale – e il suo punto di forza – è l’estrema semplicità. Non c’è la possibilità di pregare l’ufficio divino, ma solo di leggere le letture del giorno e l’eucologia della messa quotidiana. La grafica è davvero minimalista e massimamente intuitiva. Viva la leggerezza.

Rosario

Qui ci sarebbe da aprire un elenco infinito. Riportiamo solo questa applicazione quale campione e testimone di una categoria intera e popolosa: le applicazioni sul rosario e altre note devozioni cristiane.

Questa, implementata da Marcello Pietrelli, è la più scaricata (ad oggi 50.334) e la più votata (5 stelle su 5). Cosa fa? Semplice: esattamente quello che dice il suo nome. È possibile pregare il rosario sia in modalità silenziosa (tiene il conto delle preghiere, mostra alcune brevi meditazioni per ogni mistero…), sia seguirlo recitato (con diverse voci da scegliere).

Marco Mazzotti

Fonte: settimananews

Bibbia nello zaino e APP

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Quale Bibbia portare nello zaino? Naturalmente vi sono moltissime possibilità. Ne proponiamo tre.

Bibbia di Gerusalemme

Sicuramente la più scientifica e affidabile a nostro parere è la Bibbia di Gerusalemme. Oltre ad avere il testo della CEI 2008 la sua caratteristica sono le note a piè pagina e i rimandi intertestuali, molto importanti per approfondire il testo biblico.
La Bibbia di Gerusalemme è edita presso le EDB e qui trovate tutto ciò che vi serve: https://www.dehoniane.it/bibbia-di-gerusalemme. Particolarmente utile per il formato e la consistenyza è la Bibbia del pellegrino.
Purtroppo non vi è un’edizione per apple o android e questo è un grande limite.

APP BIBBIA CEI

La CEI ha reso disponibile il testo della Bibbia 2008 con un’applicazione che funziona anche offline. Sicuramente utile per chi non vuole portare pesi nello zino.
“App Bibbia CEI nasce gratuita per offrire a tutti una nuova esperienza di lettura della Sacra Bibbia. È la prima e unica APP a proporre il testo biblico nella traduzione ufficiale 2008 della Conferenza Episcopale Italiana, completo dell’apparato critico. L’applicazione offre accurate funzioni di lettura, navigazione e ricerca. Permette di inserire segnalibri e annotazioni personali per archiviarli e portarli sempre con sé. Consente condivisioni in diverse modalità”.

La Parola

Un altro interessante strumento è l’applicazione la Parola. Qui trovate il testo italiano, ma anche in altre lingue. “Con questo programma è possibile leggere il testo della Bibbia e ricercare parole e frasi nel testo. Ci sono anche i segnalibri, preferiti, la condivisione, un evidenziatore, la sintesi vocale, e piani di lettura (tutta la Bibbia in un anno, la liturgia del rito romano e rito ambrosiano)”. L’applicazione funziona anche offline. Disponibile per Android e Apple

 

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